Presentazione del libro
"Il silenzio della lavandaia"

Sabato 27 aprile, alle ore 16:00, presso l’Auditorium “Flavio Riva”, si terrà la presentazione del libro Il silenzio della lavandaia. Il volume, edito da Grafo, ha ottenuto il premio qualità alla scorsa edizione della Microeditoria. Interverrà l’autrice, Paola Carmignani, giornalista e critica teatrale del Giornale di Brescia. “Il silenzio della Lavandaia” è uno zibaldone di riflessioni dettate dalla fascinazione intensa del personaggio femminile che campeggia in primo piano nell’opera dipinta da Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto, ed esposta alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. Più dell’altisonante Vittoria alata, – scrive la Carmignani –  più della Leonessa “beverata del sangue nemico” e certo più della dolente e molle Ermengarda che aleggia in Santa Giulia, la Lavandaia è il simbolo di Brescia, della sua gente, del suo carattere forgiato dalla fatica, del suo amore concreto, che si esprime in caritatevoli gesti di solidarietà. Certamente è il simbolo dell’arte che sposta il proprio obiettivo dalle dame e dai palazzi al popolo, alle sue fatiche, alla tribolazione della vita quotidiana. Come fece appunto il Pitocchetto già nella prima metà del Settecento.

L’incontro sarà anche l’occasione per ammirare due grandi disegni di Cesco Dessanti, artista di origine istriana (era nato a Rovigo nel 1926), che subito dopo la seconda guerra mondiale riparò a Chiari, dove nella vecchia caserma dei Lupi di Toscana, oggi sede del municipio, già aveva trovato accoglienza una comunità di profughi istriani e dalmati. Era il novembre del ’52 e Cesco Dessanti trovò casa presso la sorella e il cognato. Fu un periodo di vitalità creativa forte e interessante. Le opere di quella stagione giovanile e fresca, assieme ad altre rappresentative del suo itinerario artistico, vennero esposte nelle sale della Fondazione Morcelli Repossi tra maggio e giugno del 1998 e vennero poi donate, in segno di stima e di amicizia, all’istituzione culturale clarense. Dessanti si trasferisce poi a Roma, dove trova il clima artistico favorevole alla sua manifestazione piena. Nel 1959 espone alla VIII Biennale. Sarà la prima di una serie di uscite pubbliche che annovera rassegne a Milano, Firenze, Napoli… 

 

Tra le due opere che saranno esposte sabato, tra le prime realizzate dall’artista durante il suo soggiorno clarense, la prima raffigura uno degli angoli caratteristici della città, con la quattrocentesca chiesa di San Rocco sullo sfondo, ed è eseguita con rapidità di tratto, solo in qualche luogo rafforzato da acquarellature che rendono la veduta vivida e pittoresca. La seconda raffigura una lavandaia al lavoro ai bordi della Castrina. In occasione della presentazione di sabato 27 aprile sarà possibile ammirare altri disegni che Dessanti fece durante il periodo clarense, ispirati a personaggi e momenti della vita della nostra cittadina. Anche questo appuntamento rientra nella rassegna in corso alla Fondazione dedicata alla figura femminile nelle opere d’arte raccolte nella collezione clarense. La mostra resterà aperta fino al 15 maggio. Sono organizzate visite guidate condotte dalla prof. Ornella Gazzoli, in collaborazione con l’Associazione Faro 50.0.