Villa Giordano-Scalvi è una palazzina costruita agli inizi del Novecento accanto alla Stazione ferroviaria di Chiari.

Venne fatta edificare, su progetto dell’ingegner Almici, da Santo Corridori, commerciante di granaglie e vini, sullo stile di altre palazzine d’impronta liberty che stavano sorgendo in quegli anni nella cittadina. Accanto alla casa vennero costruiti anche i magazzini per l’attività dell’impresa, che aveva rapporti con tutta l’Italia. Alla morte di Santo Corridori, la villa venne abitata dalla figlia Ines, che nel 1919 sposò l’avv. Nino Giordano. Villa Corridori guadagnò spazio e attenzione sulle pagine patinate dei rotocalchi tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta. Protagonista di quella singolare stagione fu Peg, una barboncina che sapeva leggere e scrivere. Di Peg e della signora Ines parlarono quotidiani e rotocalchi, riviste specializzate e persino la televisione. Lo scrittore Dino Buzzati nel novembre del 1959, “intervistò” la “cagnolina sapiente” per il Corriere della Sera. Elisabeth Mann Borgese, figlia di Thomas Mann, scrisse le avventure di Peg sulle riviste di mezza Europa e persino per “The New Yorker”.


La palazzina venne ereditata dalla figlia Liliana, che con il marito, il notaio Titta Scalvi, ne fece il luogo di raccolta di molte preziose collezioni, fra le quali spiccano i presepi e le icone che Liliana e Titta portarono a Chiari dai loro numerosi viaggi intorno al mondo.

Tra i presepi molti sono i pezzi della tradizione napoletana. Ci sono pastori e pecorelle scolpite nel legno della Valgardena e quelle d’ulivo dell’Umbria. Un presepe in ceramica di Delft sta accanto al teatrino in ceramica bianca, a quello in pietra dura verde e in pietra rosa. Ci sono il presepe in madreperla che viene dalla Giordania e quello in latta della Cina. Alcuni vengono dalle Filippine e da Taiwan, dal Perù e dalle Ande, dallo Zaire e dal Giappone, dalla Thailandia e ce n’è persino uno costruito dagli indiani d’America.


Tra le raccolte di casa Giordano-Scalvi, importante è la selezione di icone. La maggior parte sono opere di iconografi russi realizzate a Mosca, San Pietroburgo, Palech, Guslicy, Mstera, Pskov, Choluj e nelle regioni “provinciali” della Russia centrale e sud-occidentale. Della collezione fanno parte anche un’icona cretese (la più antica, del secolo XV), tre della Grecia continentale, due della Bulgaria, tre dell’Ucraina e tre della Bielorussia. Numerose sono impreziosite da splendidi rivestimenti.


Villa Giordano-Scalvi è destinata a diventare casa-museo, per volere testamentario dei coniugi Scalvi, che alla loro morte lasciarono anche un cospicua eredità alla Congrega della Carità Apostolica di Brescia, per l’istituzione di una Fondazione a sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie. La Fondazione Giordano-Scalvi, istituita e amministrata dalla Congrega, è attiva dal 2015.