La Fondazione conserva fondi archivistici di grande rilevanza acquisiti nel corso di quasi duecento anni attraverso lasciti testamentari, donazioni e depositi.

Cento metri lineari di carte, uno straordinario patrimonio documentale, che dal 1257 arriva al 2013, testimonianza dell’attività di enti, istituzioni, persone e famiglie.

Un patrimonio in continua crescita che l’ente conserva e valorizza, innanzitutto attraverso il riordino e l’inventariazione delle carte per renderle consultabili, ma anche attraverso l’allestimento di percorsi espositivi e la promozione di studi e ricerche per favorirne la conoscenza.

Tutti i fondi sono dotati di inventario consultabile in sede e pubblicato in formato pdf testuale su questo sito. Alcuni strumenti di corredo sono consultabili anche nella sezione Archivi del portale del patrimonio culturale lombardo e sul sito della Biblioteca digitale lombarda. Inoltre, documenti selezionati per la particolare fragilità dei loro supporti e per la loro particolare rilevanza storica e simbolica (oltre duecento documenti redatti su pergamena e gli statuti cittadini) sono stati riprodotti in formato digitale e le loro riproduzioni fotografiche integrali sono consultabili in sede.

La consultazione delle carte in sede è su appuntamento e la richiesta va inviata a info@morcellirepossi.it.

ARCHIVI DI ENTI

 

Un primo nucleo pervenne alla Fondazione nel 1901 a titolo di deposito, quando il consiglio comunale di Chiari, ritenendo che l’Archivio antico del comune sarebbe stato meglio disposto e conservato nella Biblioteca Morcelliana, deliberava di autorizzarne il trasporto, riservandosene la proprietà. Si trattava di fondi particolarmente preziosi per antichità e integrità, un’imponente massa di documentazione cartacea e pergamenacea che copre un arco di tempo che dal XIV arriva al XX secolo, formata dalla Sezione di Antico regime dell’Archivio storico comunale, dai documenti prodotti dalle Quadre di Chiari, dalla porzione più antica dell’archivio dell’Ente comunale di assistenza con le opere pie da esso amministrate e la parte più risalente nel tempo dell’Archivio dell’Ospedale Mellino Mellini di Chiari (1540-1834).
Nel 1999, pervenivano alla Fondazione, sempre a titolo di deposito, i preziosi archivi dei consorzi irrigui Seriola vecchia (1347-1987) e Seriola nuova di Chiari (1347-1947). Acquisiti in tempi recenti, l’ente conserva anche gli archivi cittadini dell’Orfanotrofio maschile (1820-1995) e dell’Istituto Derelitte (1839-1994).

 

 

ARCHIVI DI PERSONE E FAMIGLIE

 

La Fondazione conserva numerosi e importanti archivi di persone e famiglie che a Chiari vissero e operarono, e le cui vicende si intrecciano indissolubilmente con la storia della città; fonte preziosa non solo per gli studi specifici su personalità e gruppi sociali, ma anche per illuminare l’ambiente economico, politico, sociale in cui essi si muovono. A cominciare dalle carte del fondatore dell’istituzione, Stefano Antonio Morcelli (1737-1821); le carte di Lodovico Ricci (1730-1805), canonico e letterato, di Tommaso Begni (1777-1842), primo bibliotecario della Morcelliana, dell’avvocato Pietro Bartolomeo Repossi (1776-1854); e ancora, di Bernardino Varisco (1850-1933), filosofo e senatore del Regno, di Luigi Rivetti (1858-1928), cultore di storia locale, archivista e, anch’egli, bibliotecario della Morcelliana; del marchese Giorgio Sommi Picenardi (1863-1916), pretore, che portava anche in dono le carte della famiglia Bigoni (XVIII-XIX); di grande rilievo, l’archivio della famiglia Rota (XVIII-XX). Altri archivi personali, acquisiti in tempi più recenti, sono le carte del chirurgo Augusto Pellegrini (1877-1958), le carte di Pietro Cenini, (1903- 1990) senatore e sindaco di Chiari, quelle del partigiano di Pontoglio Tomaso Bertoli (1922-1985), della famiglia Olmo (XIX-XX) e le carte Giordano Scalvi.

 

La Fondazione conserva inoltre due interessanti fondi fotografici: quello dell’avvocato Daniele Bonicelli e quello di don Luigi Funazzi: oltre 40000 immagini che documentano il Novecento bresciano e italiano.